Serena Marchionni, Daniele Cinciripini | ikonemi
Serena e Daniele sono, rispettivamente, una storica dell’arte e un fotografo. Iniziano a lavorare insieme dal 2013, dedicano la loro ricerca artistica al paesaggio e usano il camminare come metodo di ricerca per radicare la propria percezione delle cose ed entrare in relazione coi luoghi e le persone.
Nel 2015 fondano ikonemi, centro indipendente di fotografia e immagini di paesaggio che opera principalmente nella valle del Tronto. Sono membri del team del Laboratorio del Cammino (LdC), una rete inter-universitaria di ricercatori che sviluppa progetti di didattica e ricerca volti ad esplorare le possibilità metodologiche del camminare in urbanistica e nelle discipline del progetto. Insieme realizzano Il letto, le pietre (2018), libro d’artista selezionato per Athens Foto Festival del 2019 e conservato al Benaki Museum di Atene, A non più di tre lanci di pietra (2019), realizzato per la residenza Falía AIR, Nascosto (2019), Amo sempre più (2021) in occasione del cinquantesimo anniversario del naufragio del motopeschereccio Rodi, Spazi qualsiasi (2021).
Arrivano a Frontignano grazie a Mauro Pennacchietti e all’amore condiviso per gli Appenini. Iniziano a frequentare il porto di montagna nell’inverno 2021 e durante l’estate 2022 decidono di fermarsi più a lungo prendendo la mansarda sopra C.A.S.A.; continueranno ad abitare qui per brevi e lunghi periodi, allacciando legami significativi con la comunità e i luoghi.
All’inizio del loro periodo di residenza conoscono i ragazzi e le ragazze di Selvatica esplorazioni, un progetto educativo dove l’avventura, la ricerca e la scoperta sono strumenti per sviluppare competenze e osservare la complessità del mondo. Oltre ai selvatici di Pennabilli il campo è stato aperto – in via del tutto eccezionale! – anche ai “nostri” tre piccoli selvatici di Frontignano: Viola, Andrea e Tommy. Hanno campeggiato per qualche giorno nel boschetto di pini neri, ospiti dietro C.A.S.A., e con loro Serena e Daniele iniziano a condividere cene e forno in pietra, un po’ di tempo libero, e il bagno; insieme a loro, su suggerimento di Chiara e grazie alla guida di Irene e Roberto, decidono di realizzare un micro laboratorio sull’autoritratto. Allestiscono uno studio improvvisato tra gli alberi, completo di specchio e pannelli riflettenti improvvisati (ricavati dai vassoi di pasticcini), dove ognunə è chiamato a fare l’artista e creare un’immagine che incarni con sincerità un pezzetto del proprio sé. Prima di entrare in studio si lavora a costruire, con carta e materiali recuperati (legno, sassi, foglie, fiori, fili), una maschera per materializzare chi non si è, ma che si potrebbe diventare.
Il periodo estivo di residenza è servito a Serena e Daniele anche per conoscere a piedi la geografia dei luoghi, immaginando l’output della loro residenza. Quotidianamente camminavano per la val di Panico, la val di Bove e passo Cattivo e il monte Torrone. Proprio qui, grazie alle indicazioni di Marta, Serena andava a trovare le incredibili e gigantesche rose canine, che costellano i prati e convivono coi ginepri, per disegnarle ripetutamente e lavorare sul segno della sensazione…
[Ma la loro storia qui non è finita…]
Foto di Ikonemi
Foto di Moira Spitoni