Prossimo appuntamento: Domenica 17 marzo ore 16.00 – Casetta Ruggeri, Ussita
In questo incontro abbiamo momentaneamente sospeso il lavoro sul passato e sulla raccolta dei tantissimi contenuti arrivati sulla storia (e sulle storie), per iniziare insieme ad esplorare il presente, i difficili due anni dopo il terremoto. Riportiamo qui solo alcuni estratti delle prime riflessioni comuni…
Adesso è semplice, c’è un bar e la bottega. C’è la casetta che ci dice la messa lu prete e altro non c’è. Una volta i pastori si incontravano sulla montagna perché eravamo parecchi. Oggi non più
Io porto gli amici ai giardini: parco giochi e barbecue per le sbraciolate. Area picnic. Aggregante sia per bambini che per adulti. La vecchia pista di pattinaggio, dove ci sono stati fatti dei concerti. Il negozio, il Bar due monti
Casetta Ruggeri (e il parco) la usiamo per tutto. Prima del terremoto qui si faceva anche il giovedì grasso. Nel parco Ruggeri dietro hanno proiettato i film questa estate
Non abbiamo più l’orto vicino casa. Faccio andata e ritorno
C’era il Camping Quercione… bello, oggi è chiuso però
I posti che si vivevano prima erano il pattinaggio, la piscina. Oggi purtroppo, siamo condannati
C’erano le seconde case
Adesso invece ci ritroviamo tutti accumulati in queste quattro casette chiamate sae, non ci sono giardinetti e nemmeno i camini. Giusto qualche panchina, per l’estate
Forapezza per me oggi è il centro di Ussita
Lungo fiume dall’altro lato ci portano i cani, ma non c’è la via d’uscita
Quello che manca a Ussita per chi viene magari due giorni è un posto dove poter dormire
In questo momento dobbiamo adeguarci con quello che abbiamo. Ci sono case agibili a Frontignano e anche a Casali
Andiamo a Macereto. La passeggiata è facile, in piano, la possono fare tutti
La giornata a Ussita oggi non è che sia una delle più belle. Manca un po’ di aggregazione. Manca il popolo lavorativo. D’estate è meglio
Bisogna trovare le persone giuste per rifare qualcosa, far venire la gente. Anche a Frontignano si facevano varie sagre, tipo la Madonnella. Era un momento di ritrovo e ora purtroppo manca anche quello
Una passeggiata parte da Fluminata verso Castelfantellino, Palazzo, Calcara, poi la strada provinciale e si ritorna a Ussita. È una passeggiata di qualche ora, però passa per la zona rossa
C’erano feste tutte le sere, ad agosto. Si potrebbero ancora fare
Qualcuno si ritrova a leggere il rosario insieme in una casetta. Sembra una cosa nuova ma anche i pastori lo facevano. Se poi andiamo nelle altre aree sae? Si, ogni tanto si. Ci va anche Renato
Nelle sae non ci sono i telefoni fissi. Qualcuno ha comprato il cellulare. È scomodo, era meglio quello fisso
Ci mancano i focolari
Qualche volta ci ritroviamo e andiamo insieme a raccogliere le verdure
In area sae alla Pieve abbiamo fatto delle feste, cene popolari, semplice
La seconda area ha più sae che parcheggi, è un po’ un casino
Molti rapporti sono nuovi. Alcune cose erano meglio prima che ognuno aveva casa sua e stava per cavoli suoi, altre cose sono meglio ora
Conosco un po’ di più le persone
Anche se io non ci vivo vedo che si ricrea questa cosa di comunità. Perché tanto alcuni di noi sono condannati a stare tanto nelle sae. È le sae che non so se durano
Ad Ussita ci sono più di cento persone che prendono il cas (contributo di autonoma sistemazione), non so dove vivono
La vicina mia ha fatto le castagnole e le ha date a noi. Quando mia moglie fa qualche cosa uguale… già ci conoscevamo da prima però non stavamo vicini, stavamo lontani. Quando uno sta vicino dispiace quando qualcuno nemmeno ti saluta
Guardiamo di più la televisione. Prima avevo l’orto, le cantine, anche dentro casa avevo da fare
Devono fare un ritrovo… so’ due anni e ancora lo devono fare. Tipo un dopolavoro, una stanza per giocare a carte
Tra le nostre condivisioni c’è stato il presepe nell’area sae. Ognuno da diverse frazioni ha partecipato. Si era pure perso un re magio
Io fuori la casetta ho messo la cicoria
Anche io ho messo diverse piante tra cui prezzemolo, rosmarino e peperoncino. Un bambino l’ha preso e l’ha portato a casa. Se n’è accorta la nonna e gliel’ha fatto riportare. S. l’ha preso pensando fosse il suo, che non è tanto piccante, non sapeva che era il mio… i fagioli non si potevano mangià per quanto era piccante
Oggi c”è solo la messa. Anche se delle feste non si fa più niente. Sarebbe rimasto tutto ma non si fa niente. A Casali c’era pure la Confraternita, erano una venticinquina che accompagnavano le processioni
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Progetto: ONCE APP_ON A TIME
Vincitore del bando “Sostegno ai giovani talenti”
Finanziato da: Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale
Soggetto Capofila: Associazione Socio-culturale Riverrun
Soggetti partner: Associazione culturale Omphalos – Associazione culturale Sineglossa
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